lunedì 17 maggio 2021

adolescenza e covid-19

 La magia di un abbraccio, ai tempi di un brutto periodo”

In uno scenario fino a pochi mesi fa imprevedibile,  il 29 aprile del 2021 dopo l'ennesimo mese in DAD finalmente siamo rientrati a scuola  tra timori e speranze: timori per un aumento dei contagi, speranze in una nuova ripartenza che si lasci alle spalle i mesi drammatici del lockdown al quale anche bambini e ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo con la rinuncia forzata alla scuola, all’incontro con i compagni e alla relazione con gli insegnanti. Per loro il ritorno in classe sarà un momento di grande emozione, atteso e desiderato. Ma lo sarà anche per gli insegnanti, pur nel timore per il rischio contagio e la preoccupazione di mantenere il distanziamento fisico tra gli alunni. Sono stati messi a dura prova gli equilibri familiari e ora che si ritorna in classe in presenza dopo mesi di autonomia e dopo un periodo di relativa tranquillità, si riaffaccia il disagio vissuto, con i dubbi, le incertezze e le ansie per il futuro prossimo. Ma anche nelle situazioni di “normalità” la vita a scuola non è più quella di prima. Tutto è cambiato e bambini e ragazzi lo sentono.

Alcuni ragazzi affermano:"Il rientro a scuola è stato positivo, ma le regole per il coronavirus sono difficili da accettare.

La scuola è molto attenta, ci danno ogni giorno una mascherina nuova, personale ATA e professori ci dicono costantemente di stare a un metro di distanza. Non abbiamo più la libertà di stare per i corridoi o di girovagare per la classe senza che ci sgridino, ma a volte noi facciamo le cose senza pensarci. Non possiamo neanche avvicinarci a un professore per chiedere spiegazioni più approfondite. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere la quotidianità scolastica nel modo in cui stiamo facendo: a distanza, con la mascherina, l’igienizzazione continua delle mani e uno scanner che ci misura la temperatura all'ingresso.”

“Come esperienza personale vivere la classe a metà ci fa sentire in una scuola a metà.

Tutti rispettano le regole per il bene proprio e degli altri, la nostra scuola si è impegnata molto per facilitare questa situazione e per farci stare bene.Vorremmo tornare a vivere una vita tranquilla, senza l’ansia di essere contagiate o di contagiare la nostra famiglia e chi ci è vicino. Rischiamo ogni giorno, chi per andare a scuola e chi a lavoro, e la situazione sembra peggiorare sempre di più. Ma nonostante tutte le paure crediamo che tornare a scuola sia diventata una necessità generazionale, anche per gli studenti più pigri. Non vorremmo mai tornare in quarantena, la scuola ci ha fornito già un account online ma speriamo di non doverlo riusare. L’unica cosa che possiamo fare per migliorare questa situazione e tornare finalmente alla normalità  rispettando le regole per evitare nuovi contagi."


















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